Un ospite per la notte by Heather Gudenkauf

autore:Heather Gudenkauf [Heather Gudenkauf]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2023-08-01T00:00:00+00:00

L’agente Santos voleva vedere i corpi. «Possiamo entrare?», chiese al vice di guardia alla porta sul retro della fattoria.

Lui annuì e porse loro dei copriscarpe di polietilene. La prima cosa che Santos notò quando passò dall’ingresso alla cucina fu il calore opprimente. Le finestre erano ben chiuse, i ventilatori fermi e l’aria condizionata spenta.

«Ci saranno almeno quaranta gradi qua dentro», disse Randolph, allentandosi la cravatta.

«Dobbiamo ricordarci di chiedere a Josie Doyle se le finestre erano chiuse ieri sera», disse Santos passando al salotto. «Dal caldo che ha fatto questa settimana, mi sembra strano non avessero acceso l’aria condizionata o tenuto almeno le finestre aperte».

«Forse l’assassino ha cercato di alterare la scena», suggerì Randolph. «Ha chiuso le finestre e spento l’aria condizionata per far decomporre più velocemente i corpi. Così sarebbe stato più difficile per il coroner determinare il momento della morte».

«Può darsi», disse Santos. «Ma non mi sembra ci sia stata un’effrazione. Dobbiamo scoprire se i Doyle tenevano le porte chiuse a chiave di notte». Continuarono l’ispezione. Sembrava una casa normale e ben tenuta.

«Sappiamo quante armi tenevano in casa?», domandò Santos a un vice che era con loro.

«A detta di Matthew Ellis, il nonno, i Doyle hanno diverse armi in casa», rispose lui. «Come molte altre famiglie qui. Tre o quattro, pare».

«Che tipo di armi sono?», domandò l’agente Randolph.

Il vice controllò il taccuino. «Ha parlato di un fucile a pompa per la caccia al cervo, un calibro 20 e una pistola ad aria compressa. Probabilmente anche un fucile calibro 12».

«Scoprite se il calibro 20 trovato nel campo apparteneva ai Doyle», disse Santos.

Salirono lentamente le scale, attenti a non toccare nulla. Randolph notò le macchie di sangue sul muro. «Potrebbe averle lasciate una delle vittime o lo stesso assassino. Oppure vengono dal braccio ferito di Josie Doyle quando è venuta a cercare la sua famiglia».

Santos e Randolph entrarono nella stanza da letto principale. Posarono gli occhi su Lynne Doyle. La ferita al petto era enorme. «A bruciapelo», commentò Randolph.

Santos sentiva la faccia madida di sudore, ma resistette all’impulso di pulirsi con la giacca. Lì dentro faceva ancora più caldo che di sotto. «C’è il riscaldamento acceso?», domandò, chinandosi verso uno sfiato nel pavimento. L’aria calda le soffiò tra le dita. «Avevi ragione», disse a Randolph. «Quel figlio di puttana ha acceso il riscaldamento».

Si spostarono in camera di Josie, dove William Doyle giaceva sulla soglia. «Trovato niente di interessante?», domandò Santos a un tecnico della scientifica.

«Abbiamo rilevato le impronte», rispose lui. «Ce ne sono di diverse persone. Tantissime fibre, ma ci vorrà un po’ per capire se contengono informazioni interessanti».

Non era molto. «Nient’altro?», chiese Randolph.

«Stavo lasciando il meglio alla fine», rispose il tecnico con un sorriso. «Abbiamo trovato due tipi diversi di bossoli. Due bossoli di un fucile calibro 20 e uno di una 9 millimetri, che abbiamo quasi rischiato di non vedere».

Santos esaminò dall’alto il cadavere di William Doyle, riflettendo sull’informazione, mentre Randolph andò a guardare la camera di Ethan. Due armi. Significava che c’erano due intrusi? Toccava aspettare il rapporto

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